lunedì 16 giugno 2014

Alce Nero, missionario dei Lakota - di Michael F. Steltenkamp - La conversione censurata di Nicholas Black Elk

Titolo:  Alce Nero, missionario dei Lakota

Autore: Michael F. Steltenkamp

Prefazione: PierLuigi Zoccatelli

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 1996










Alce Nero, la conversione censurata.

Una storia bella come una fiaba, ma vera è quella di Alce Nero (1866-1950). Siamo in Dakota. Il famoso Sioux è l'esempio più calzante delle bugie caricaturali diffuse per decenni sugli indiani. Il suo primo "biografo", il poeta John G. Neihardt (1881-1973), pubblicò nel 1932 il famoso libro Alce Nero parla (tradotto in italiano da Adelphi), un "vangelo" per "indianisti", hippy  e antioccidentalisti vari che raccoglie le "memorie" amare di un vecchio "stregone", il quale sopravvissuto al massacro di Wounded Knee  (quando nel 1890 i cavalleggeri sterminarono i pellirosse), rimpiange i giorni dell'"antica religione".
Ma è un falso e tace l'essenziale della vita dell'indiano. Il fatto, cioè, che alce Nero si fosse convertito al cattolicesimo, cambiando vita. La verità la racconta l'antropologo Michael F. Steltenkamp in un volume del 1993, portato in Italia dal sociologo delle religioni Massimo Introvigne e pubblicato da noi con il titolo Alce Nero, missionario dei Lakota (a cura di Pier Luigi Zoccatelli, Mondadori, 1996). Nel frattempo Steltenkamp ha pubblicato un secondo libro, Nicolas Black Elk, Medicine Man, Missionary, Mystic (University of Oklaoma Press, 2009), ha riscoperto la fede, è stato ordinato diacono nel villaggio in cui visse Alce Nero, è diventato sacerdote e poi gesuita, oltre che antropologo di talento.
Alce Nero fu battezzato come Nicholas Black Elk (i soprannomi degli indiani vengono trasformati in cognomi) il 6 dicembre 1904, nella riserva di Pine Ridge, nel South Dakota. Questa era stata fondata nel 1888 da gesuiti tedeschi e svizzeri nientemeno che su richiesta di RedCloud-Nuvola Rossa (1822-1909), il noto capo Sioux. Fervente catechista, legatissimo al Rosario e devotissimo al Sacro Cuore di Gesù, Nicholas Black Elk era un grande organizzatore d'incontri e ritiri spirituali, usava mettere a nanna i nipoti cantando Messe Solenni in latino e quando morì, come ha testimoniato un antropologo presente al fatto, si verificarono prodigi celesti. Insomma da "buono di Wakan Tanka", come lo ha definito Steltenkamp, il famoso Sioux è diventato un "soldato di Cristo", come ha detto sua figlia, Lucy Looks Twice Black Elk, la principale fonte d'informazione sulla sua conversione. Nella riserva di Pine Ridge funziona ancora benone la scuola cattolica intitolata dai gesuiti a Nuvola Rossa e fondata come missione del santo Rosario nel 1888.
Tratto dall'articolo di Marco Respinti
"Gesù nel Far-West"
"Il Timone", giugno 2014, pag. 23




1 commento:

  1. Hai vinto Marinella, ho letto, è una storia molto bella ..... dimostrazione che, se si vuol sapere la verità su una data cosa, bisogna scavare sempre ....... Ciao ...... ps. di "Capo Giuseppe", sai qualcosa, rimasto nascosto ?

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