lunedì 16 dicembre 2019

IL BAMBINO DELLE NEVI di Gilbert K. Chesterton


IL BAMBINO DELLE NEVI 
(1915)
di Gilbert K. Chesterton

Son appannati i vetri, s'ode un inno
mai prima né poi ripetuto,
forti le notti per più lungo buio,
un buio che di pioggia è vivo.

Solo col ghiaccio e la neve capiamo
dove siano i grandi fuochi,
che è fiera gioia il centro della terra
e che il suo cuore è una stella.

Giungiam nella notte all'antico ostello
dove è chiuso il bimbo nel gelo,
seguiam le orme di tutte le anime
nell'ostello alla fin del mondo.

Su foglie rosse stan morti gli dei,
ché il sole lanciò la sua fiamma,
su foglie d'oro stan freddi gli dei,
e solo avanza un Bambino.


A CHILD OF THE SNOWS
(1915)
di Gilbert K. Chesterton

There is heard a hymn when the panes are dim,
And never before or again,
When the nights are strong with a darkness long,
And the dark is alive with rain

Never we know but in sleet and in snow,
The place where the great fires are,
that the midst of the earth is a raging mirth
And the heart of the earth a star.

And at night we win to the ancient inn
Where the child in the frost is furled,
We follow the feet where all souls meet
At the inn at the end of the world

The gods lie dead where the leaves lie red,
For the flame of the sun  is flown,
The gods lie cold where the leaves lie gold,
And the Child comes forth alone.



domenica 28 febbraio 2016

Milano, mercoledì 2 marzo 2016 - Shahbaz Bhatti e il martirio dei Cristiani in Pakistan - Incontro con Mons. Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi


Aiuto alla Chiesa che soffre (clicca qui)
con i Cristiani perseguitati
Associazione di diritto pontificio

CENTRO  FRANCESCANO CULTURALE ARTISTICO  ROSETUM

MERCOLEDì 2 MARZO 2016
ORE 18,30
CENTRO  FRANCESCANO CULTURALE ARTISTICO  ROSETUM
via Pisanello, 1 . Milano

Shahbaz Bhatti e il martirio dei
dei Cristiani in Pakistan

Incontro con
MONS. JOSEPH COUTTS
arcivescovo di Karachi
e presidente della
Conferenza episcopale pachistana

Introduce
Alessandro Monteduro
direttore Aiuto alla Chiesa che Soffre

L'incontro si terrà nel giorno del quinto anniversario
della morte di Shahbaz Bhatti, ministro cattolico
per le minoranze del Pakistan, ucciso in un
attentato il 2 marzo 2011.

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Per informazioni: info@rosetum.it
tel. 349 5007708
in collaborazione con: Alleanza Cattolica

mercoledì 23 dicembre 2015

Gli animali hanno un'anima di Jean Prieur - Un libro interessante


Allora la Chiesa « avrà il suo compimento [...] nella gloria del cielo, quando verrà il tempo della restaurazione di tutte le cose e quando col genere umano anche tutto il mondo, il quale è intimamente unito con l'uomo e per mezzo di lui arriva al suo fine, sarà perfettamente ricapitolato in Cristo ».  
[Conc. EcumVat. II, Lumen gentium, 48 (cfr. Ef. 1,10): Col. 1, 20; "Pt. 3, 10-13).


 "Se per anima intendiamo la parte incorporea dell'essere, sede della sensibilità, del giudizio e della volontà,  fonte dei pensieri, dei desideri e delle passioni, laddove avvengono tutte le trasformazioni della coscienza, riguardo alla coscienza, riguardo ai sentimenti ed all'intelligenza, ebbene sì, gli animali hanno un'anima.

   Se per anima intendiamo il coraggio, i sentimenti nobili, gli istinti generosi di un essere, considerato dal punto di vista morale, ebbene sì, gli animali hanno un'anima.
   Se per anima intendiamo un'entità immateriale, ma pur tuttavia sottile e sostanziale che si separa dal corpo nel momento della morte; se per anima si intende una copia conforme dell'essere, che riproduce fedelmente ciò che egli fu nella sua vita e che gli consente di continuare a vivere in un altro mondo, ebbene sì, gli animali hanno un'anima.
   Aggiungerò che l'animale è un'anima: animal est anima; stranamente il vocabolario accorda a questo concetto ciò che la religione e il senso comune gli rifiutano... "

Jean Prieur (pag. 13 di "Gli animali hanno un'anima")
 

Gli animali hanno un'anima di Jean Pieur
La prefazione è di monsignor Mario Canciani "il prete che non scaccia i cani dalla chiesa".
Il libro è stato pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1986.

Diesel, il cane eroe di Parigi (13 novembre 2015, clicca qui), medaglia al valor militare

Jean Prieur, nato in Francia il 10 novembre 1914, scrittore, storico, ricercatore, drammaturgo

"Per tutti i popoli dell'antichità, dagli Egizi ai Greci, dai Persiani agli Indiani, fino all'antica Roma, il fatto che gli animali abbiano un'anima, era un principio scontato e acquisito.
Gli stessi termini anima e animale hanno, etimologicamente, una radice comune; e il filosofo Anassagora affermava: L'anima dell'uomo e quella degli animali, provenienti entrambe dall'Anima del Mondo, hanno ripreso la natura della loro sorgente, cioè sono di natura divina", mentre per Aristotele gli animali erano dotati di un'anima sensitiva.
Ma, indipendentemente dalle implicazioni filosofiche, Jean Prieur dimostra. soprattutto attraverso i numerosissimi esempi e traendola dai loro comportamenti, l'intelligenza e la sensibilità di questi esseri che sono appena un gradino al di sotto della specie umana e che comunque appartengono al miracolo unico della creazione divina.
Il dossier che l'autore ci presenta non lascia più al alcun dubbio: sì. gli animali hanno un'anima".
Tratto dalla II e III pagina di copertina

Monsignor Mario Canciani (scomparso nel 2007) con uno dei tanti gatti che vivevano con lui in canonica.

Il gatto Simon , eroe di guerra (clicca qui)

Links:

Michele (1995 - 2015)
Buon Natale a tutti, umani e pelosetti, a quelli viventi e a quelli che ci aspettano in Cielo!

martedì 24 novembre 2015

Vita di Maometto di Muhammad Ibn Garir Al Tabari - Maometto uomo di pace?

Muhammad Ibn Gabir Al Tabari
Muhammad Ibn Gabir Al Tabari è stato uno storico e teologo (clicca qui) persiano di religione musulmana, nato nel'839 e morto nel 923 D.C. 
Tabari è autore di "Vita di Maometto", disponibile anche nell'edizione economica di Rizzoli

Vita di Maometto





Chi vuole può leggersi sia la biografia di Tabari, sia quella del Profeta e trarne da solo le sue conclusioni.
In questi giorni si sente dire che l'Islam è una religione di pace, che Allah è misericordioso, che i musulmani "Veri" non c'entrano con quelli "falsi" dell'Isis e che in sostanza un musulmano "Vero" non farebbe male a una mosca.
Questo pensiero, forte e chiaro è stato anche scritto, a lettere cubitali, su uno dei cartelli della manifestazione contro il terrorismo islamico che si è svolta sabato 21 novembre 2015 a Piazza San Babila a Milano.


Nel mio piccolo,  faccio un semplice ragionamento: lasciando perdere Allah e il Corano,  mi sento di fare qualche riflessione   sul Profeta di questa religione,  Maometto, 
Dato che sono cristiana, mi ispiro per questa mia riflessione a  quel brano del Vangelo di Matteo che dice:
"Un albero buono non dà frutti cattivi e un albero cattivo non dà frutti buoni. La qualità di un albero la si conosce dai suoi frutti: difatti non si raccolgono fichi dalle spine e non si vendemmia uva da un cespuglio selvatico. L'uomo buono prende il bene dal prezioso tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo invece prende il male dal cattivo tesoro del suo cuore. Ciascuno infatti con la sua bocca esprime quel che ha nel cuore. (Matteo, 7, 16b-20; 12, 33-35)

Ora, mi lasciano  perplessa (a dir poco) alcune azioni compiute dal Profeta durante la sua  vita, azioni che sono i suoi frutti e che forse mi parlano anche dell'Albero da cui quei frutti provengono.
Di seguito, qualcuno di questi frutti, presi dalla biografia del Profeta, scritta dal teologo e storico Tabari:
  1. Capitolo 47 - Qui si racconta che Maometto in persona diede ordine a ad Alì e a Zubayr, figlio di al-Awwam di prendere le spade e di sgozzare uno dopo l'altro 800 ebrei della tribù Banu Qurayzab, dopo aver insultato Ali e Zubaytr con l'epiteto di "scimmie e maiali" , perché non avevano osservato la volontà di Dio (di ammazzare gli ebrei), ribadendo, forte e chiaro, "Non sono io, ma Dio che vi insulta". Dopo che tutti i beni degli ebrei furono confiscati e trasportati a Medina, il Profeta ordinò di scavare un fossato, si sedette sull'orlo e assistette allo sgozzamento di 800 ebrei, da parte dei suoi seguaci e al loro successivo infossamento. Neanche i giovani maschi furono risparmiati, solo donne e bambini salvarono la pelle, ma non la libertà perché finirono schiavi. 
Diciamo che Maometto ha dato il buon esempio e, non si contano gli sgozzamenti e le decapitazioni in nome e per conto di Allah. Pensiamo agli 800 Martiri di Otranto per finire alle Torri Gemelle e oltre.

2. Maometto aveva pensato anche alla punizione per i cosiddetti "ipocriti" che sarebbero poi i "moderati" di oggi. Sue le parole di incitamento contro i musulmani moderati: "Andate e distruggete quella moschea. Rompete tutto quanto è in pietra e bruciate quanto vi è di legno".
A me sembra, a questo punto, che i musulmani "Veri", quelli fedeli al Profeta siano proprio i musulmani dell'Isis e non i " moderati", che, a mio parere, rischiano di fare una gran brutta fine pure loro, presto o tardi, se non si danno una mossa. Quale mossa possano fare proprio non mi viene in mente, ma tutta la questione mi sembra, per ora, in una posizione di stallo. 
Del resto, come fanno i musulmani a criticare, eventualmente, Maometto al quale l'Arcangelo Gabriele avrebbe dettato il Corano sul quale si basa tutta la loro fede? E' ovvio che sconfessare gli atti di violenza compiuti dal Profeta significherebbe sconfessare il Corano stesso e quindi Allah il suo autore.
Un bel rebus.



giovedì 22 ottobre 2015

Dal niente a Dio: André Frossard, Dio esiste io l'ho incontrato (1969)

"Al di là del mondo che ci circonda e di cui facciamo parte,
esiste un'altra realtà, infinitamente più concreta di
quella a cui generalmente facciamo credito e questa realtà 
è quella definitiva, dinanzi alla quale non ci facciamo più domande"



Questo è uno di quei libri che quando incominci a leggerli, non riesci più a smettere, fino a quando non li hai finiti, costi quel che costi.




A pagina 30 di questa vecchia edizione (SEI, Torino, ottobre 1969), André racconta cosa significasse per lui, fin dall'infanzia, essere atei perfetti:

" Eravamo degli atei perfetti, di quelli che non si pongono più interrogativi sul loro ateismo. Gli ultimi militanti anticlericali che si scagliavano ancora contro la religione nelle riunioni pubbliche ci parevano patetici e un po' ridicoli, quali lo sarebbero degli storici che s'impegnassero a confutare la favola di Cappuccetto rosso. Il loro zelo non faceva altro che prolungare inutilmente un dibattito chiuso ormai da lungo tempo dalla ragione. L'ateo perfetto non era infatti più colui che negava l'esistenza di Dio, ma colui per il quale non si poneva neppur più il problema dell'esistenza di Dio."
A pagina 131 racconta come percepisce se stesso: "Una persona importante e molto intelligente, cui raccontavo la mia storia, non poté fare a meno di manifestare il suo stupore dicendo, una volta terminata la mia storia: "Sì. le voglio bene, ma perché proprio a lei? ". La risposta a questa domanda è una sola: che non c'è risposta.  Sono stato un banalissimo ragazzo con qualche  non encomiabile debolezza in più, senza altri segni particolari che un piede ferito dallo scoppio di una bomba ed una spiccata inclinazione all'astrazione intellettuale, morale e, per quanto possibile, fisica. Conformemente alla Scrittura, la grazia non ha predilezioni particolari: penso d'aver chiaramente dimostrato che, rivolgendosi a me, si rivolgeva ad uno qualunque. Ciò che mi è successo può succedere a tutti, al migliore come al peggiore. a colui che non sa ed a  chi crede di sapere; a chi mi legge, domani, forse questa sera stessa; un qualche giorno, certamente".



LINK:
André Frossard - Wikipedia
André Frossard - Santi, beati, testimoni
André Frossard - Oratorio San Filippo Neri, Biella
Suore dell'adorazione riparatrice (pag. 140)
Sœurs de l'Adoration Réparatrice - 39, rue Gay-Lussac - 75005 PARIS
Dio esiste io l'ho incontrato - Wikipedia
André Frossard e Vittorio Messori
Dio Esiste io l'ho incontrato di mons. Angelo Comastri
Le conversioni di Alphonse Marie Ratisbonne e di André Frossard

In questa cappella in Rue Gay-Lussac, l'8 luglio 1935, alle ore 17,10, in pochi minuti, avvenne la conversione di André Frossard.
A pagina 140, il giornalista-scrittore parla delle "Suore dell'adorazione riparatrice": "...L'interno non è più stimolante dell'esterno: la stiva banale, in sostanza di un vascello di pietra le cui linee grigio scuro s'arrestano e riprendono prima di aver avuto la fortuna di realizzare l'incontro cistercense. La navata è nettamente divisa in tre parti... La seconda parte è occupata da un gruppo di religiose, con la testa coperta di un velo nero, che formano come ordinate file d'uccellini annidiati nelle nicchie di legno verniciato. Verrò a sapere più tardi che si tratta delle suore dell'"Adorazione riparatrice", una congregazione fondata dopo la guerra del 1870 in pia risposta a certi eccessi della Comune
Relativamente poco numerose - si vedrà oltre che il particolare ha la sua importanza - esse appartengono ad uno di quegli ordini contemplativi che hanno scelto la clausura per renderci liberi, l'oscurità perché abbiamo la luce; uno di quegli ordini che la morale materialistica - la mia ancora per un minuto o due - giudica che non servano a niente. Esse recitano una parte di preghiera sottovoce che risponde a se stessa da un lato all'altro della navata per risolversi ad intervalli regolari nell'esclamazione: gloria patri et filio, et spiritui sancto, prima di ricominciare lo scorrere alternato della sua pacifica navigazione".

Bibliografia:
Inchiesta sul cristianesimo di Vittorio Messori

"Tutta la Verità si trova nella Chiesa Cattolica. La Verità è qualcuno, è Gesù Cristo. Che ci posso fare se il Cattolicesimo è vero, se questa Verità è Cristo che vuole essere incontrato? Siamo noi che abbiamo perso la passione di convincere, di testimoniare, di convertire".
André Frossard

venerdì 16 ottobre 2015

Cardinale Robert Sarah: il gender più pericoloso dei tagliagole dell'Isis


Condivido l'articolo apparso il 15 ottobre 2015, sul quotidiano Libero  a firma di Caterina Maniaci


La teoria gender provoca danni che eguagliano, e forse superano, quelle causate dai fanatici tagliagole dell'Isis. 
Lo sostiene il cardinale Robert Sarah, che guida il dicastero per il culto Divino e la Disciplina dei sacramenti. Questa considerazione fa gridare allo scandalo, ancora una volta, durante i lavori di questo travagliato Sinodo. L'opinione del porporato è nota e non  da oggi, ma evidentemente il fatto che il cardinale abbia usato sempre durante l'assemblea sinodale, espressioni forti ha fatto circolare, soprattutto tra la stampa di sinistra, l'idea che in Vaticano questo rappresenti "un problema". Mentre si cerca di superare il clamore della ormai famosa "Lettera dei Tredici", dagli stessi circoli minori che stanno proseguendo i lavori sinodali emerge però una forte richiesta di "maggiore trasparenza e chiarezza", a cominciare dal testo-base, l'Instrumentum laboris.
Il cardinale Sarah, nei giorni scorsi, ha dunque spiegato che "l'ideologia del gender" e l'organizzazione dello Stato islamico-Isis hanno in comune "la stessa origine demoniaca". Perché quello che il nazismo  e il comunismo sono stati nel Ventesimo secolo, sono oggi le ideologie occidentali sulla omosessualità e l'aborto e il fanatismo islamico" secondo Sarah. Che, tra l'altro, è uno dei firmatari della lettera inviata al Papa il 5 ottobre. Ed è indicato come un "conservatore", molto apprezzato da Benedetto XVI, il cui ultimo libro, O Dio o niente, che per inciso esprime con  grande chiarezza tutte le sue posizioni su temi come il matrimonio, la difesa della vita, l'aggressione delle multinazionali "del pensiero unico", è diventato un best-seller in tutto il mondo.
Il ragionamento del porporato è chiaro e parte da lontano. La idolatria della libertà occidentale e il fondamentalismo islamico sono "come due bestie apocalittiche", che hanno ridisegnato la storia contemporanea, tanto che ora "ci troviamo in mezzo tra la teoria del gender e l'Isis". Da queste due radicalizzazioni nascono le peggiori minacce alla famiglia: la sua disintegrazione soggettiva nell'Occidente secolarizzato attraverso il divorzio veloce e facile, l'aborto, le unioni omosessuali, l'eutanasia..." da un lato, ha detto Sarah. Dall'altro lato, ha proseguito, "la pseudo-famiglia ideologizzata dell'Islam, con la poligamia legittimata, la sottomissione femminile, la schiavitù, il matrimonio di bambini", ha detto ancora il porporato, citando Al Qaeda, l'Isis, Boko Haram. L'intervento è stato riportato dal sito inglese National Catholic Register e da quello di Aleteia. Per inciso, lo stesso papa Francesco, nel gennaio scorso, aveva paragonato la "colonizzazione" del gender
a quella della "Gioventù hitleriana". 
La richiesta di una sostanziale riscrittura della seconda parte dell'Instrumentum laboris  emerge dalle relazioni dei circoli minori anglofoni sinodali.
Come spiega il sito Acistampa, pur con istanze differenti, tutti sembrano d'accordo, però, nel segnalare che "mancano delle solide referenze alle Sacre Scritture; che manca una definizione di famiglia; che non viene considerata l'indissolubilità del matrimonio da un punto di vista positivo". Richieste che appaiono fin dall'inizio del rapporto del circolo "Angelicus A," il cui moderatore è il cardinal George Pell, universalmente indicato come l'ispiratore della lettera dei Tredici. "Nel passato", si legge nella relazione del circolo, che viene presentato sempre da Acistampa. "il Santo Padre spesso usa i testi approvati alla fine come una base per una Esortazione Apostolica abbiamo parlato di quanto questo approccio porti frutti. Tuttavia, riconosciamo le limitazioni di un documento che sarà approvato al termine del Sinodo. Sebbene ogni sforzo dovrebbe essere fatto per un linguaggio snello e attrattivo, una preoccupazione primaria è quella della chiarezza di ben fondate spiegazioni dell'insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la famiglia".
Caterina Maniaci
LINK:
Cardinale Robert Sarah - Cathopedia
Osservatorio sul gender - La Nuova Bussola Quotidiana
Teoria del gender - Offesa alla verità
Dio o niente


BIBLIOGRAFIA


Titolo: Dio o niente

Autore: Robert Sarah

Casa Editrice: Cantagalli