venerdì 27 marzo 2015

Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori. Prima Edizione del 1976. Un libro fondamentale per il cattolico che vive nel mondo odierno, "modernista" e "nichilista"


"Nessuno conosce il Padre se non il Figlio
 e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo"
                                               (Matteo, 11)


Nel 1976, un giovane  giornalista di Torino, laico convertito, dopo dieci anni di indagini e approfondimenti,  scrisse un libro su Gesù. In quegli stessi anni molti preti si dedicavano a scrivere libri su Marx. Il libro di Messori, in effetti, fece scalpore e fu denigrato e attaccato proprio dal mondo clericale di sinistra (che allora andava molto di moda... e anche dopo, per non parlare di adesso... anche se ha cambiato nome nel frattempo e adesso si chiama progressista, ma la sostanza, quella, non cambia). Ebbe un enorme successo di pubblico, costituito soprattutto  da cattolici qualunque, quelli che andavano a Messa la domenica e anche di non cattolici  o di cattolici cosiddetti tiepidi e anche di agnostici che avevano tutti una caratteristica in comune: tentare di capire chi è l'uomo Gesù, se è possibile accettare la sconvolgente notizia che Dio si è fatto uomo in un oscuro operaio della Palestina di 2000 anni fa. Comunque, già nel 1977 ne erano state stampate 12 edizioni e ancora oggi è un testo fondamentale per chi vuole capire... senza pretendere di penetrare il mistero di Dio, Deus absconditus,  per sua stessa volontà. Il libro è dedicato a Blaise Pascal, il matematico, fisico, filosofo e teologo francese al quale Vittorio Messori dice di dovere molto per la sua conversione.
La prefazione è di Lucio Lombardo Radice, ordinario di matematica all'università di Roma, membro (nel 1976) del Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano.
Imprimatur: Livio Maritano, Vic. Gen. Torino, 2-8-1976.


In copertina: mosaico di sinagoga tra le rovine 
dell'antica Gerico con i simboli messianici 
della palma, del candelabro a sette braccia, del corno
La scritta dice: "Pace a Israele" Foto Nick Vheeler

Cosa dice Messori riguardo ai miracoli:


“È il razionalismo, semmai, che deve temere per la sua chiusura, per essersi autolimitato, rinserrato da solo in una cella. Il vero libre penseur non è l’incredulo, ma, al contrario, il credente. Pensiamo al miracolo, che fa parte di ciò che supera quel che il razionalismo può stabilire, prevedere, misurare, dichiarando d’imperio che al di là di quello non può esserci nulla. Ebbene, di fronte a eventi simili, solo il credente ha piena libertà di esaminare senza complessi e, alla fine, di rifiutare o di accettare: e se lo fa, lo fa basandosi proprio sulla ragione bene intesa. Per dirla con Chesterton, un credente è un uomo che accetta un miracolo, se a questo lo obbliga l’evidenza. Un non credente, invece, è un signore che non accetta neppure di discutere di miracoli, perché a questo lo obbliga la dottrina che professa e che non può smentire. Ogni incredulo sarà sempre prigioniero delle sue gabbie ideologiche; del bisogno, per lui vitale, di negare; dell’ansia di trovare comunque spiegazioni naturali che lo tranquillizzino. Che cosa avverrebbe, in effetti, del suo schema di ragione chiusa, se fosse costretto ad ammettere qualcosa che quello schema mette in crisi e magari scardina? Non dovrebbe riconoscere di aver e sbagliato tutto e di dover cambiare paradigma?”
Conclude, il grande apologeta, con queste commoventi parole sul credente, che ben ci fanno apprezzare questa nostra Grazia: “Il credente, invece, di fronte a ciò che supera la dimensione razionalista, a ciò che va al di là dei confini dello scientismo -confini tra l’altro, sempre variabili, eppure ogni volta dichiarati invalicabili- è del tutto sereno, perché libero da gabbie ideologiche. Può convincersi dell’inspiegabilità naturale di un evento; ma può anche convincersi del contrario, senza che questo significhi nulla per la propria fede”.



Indice
  1. e se fosse vero?
  2. un Dio nascosto e scomodo
  3. da sempre è annunciato o adorato
  4. la pienezza del tempo
  5. tre ipotesi
  6. le croci di una critica
  7. il mito e la storia
  8. da dove vieni?
  9. se è un equivoco