venerdì 21 novembre 2014

PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - 21 novembre

PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Salve Madre Santa, 
tu hai dato alla luce il Re, 
che governa il cielo e la terra
per i secoli in eterno
                                    Antifona d'ingresso


A fianco delle portine laterali dell'ingresso al Duomo troviamo l'altare che rappresenta l'episodio della  Presentazione di Maria al Tempio.
Si tratta di una pala marmorea opera di Agostino Busti detto il Bambaja, opera che gli fu commissionata il 25 ottobre 1543 da erigersi con il lascito del canonico Giovanni A, Vimercati. Allo stesso Vimercati fu poi eretto in Duomo un monumento dallo stesso Agostino Busti che, all'inizio, si trovava presso l'Altare della Presentazione al Tempio, mentre oggi si trova nella navata destra della chiesa. L'altare ha la forma di un tempio classico, interamente composto da marmo bianco di Candoglia, retto da colonne di marmo policromo. La scena è concepita come se si trattasse dell'interno del tempio di cui le colonne e il frontone dell'altare costituiscono la parte esterna. Maria Bambina è ritratta in basso al centro, nell'atto di salire la scala in cima alla quale il sacerdote circondato dai fedeli è pronto ad accoglierla a braccia aperte. ai lati della scala si trovano, sulla sinistra, i genitori, Anna e Gioacchino e, a destra, un gruppo di fedeli che reca le offerte. I personaggi sono caratterizzati da una rappresentazione fortemente realistica ed espressiva, evidente nei volti dalle vivaci espressioni. Nella visione prospettica dell'interno del tempio è evidente l'ispirazione alla finta abside edificata da Bramante in San Satiro, chiesa in via Torino, a breve distanza dal Duomo. Agostino Busti è autore anche delle statue che coronano l'altare, con la BeataVergine Maria, San Paolo, San Giovanni Battista e due sante. Sono invece di Cristoforo Lombardo ed aiuti due rilievi che si trovano lateralmente: La natività e lo sposalizio della Vergine e  Santa Caterina nella nicchia destra, San Martino nella nicchia di sinistra e le statuette del timpano sono del Bambaja.
Il paliotto dell'altare che rappresenta la nascita della Madonna fu scolpito da Antonio Tantardini nel 1863.
(Notizie tratte da Wikipedia e da Il Duomo di Ernesto Brivio)


Beata la Vergine Maria,
che ha portato in grembo
il figlio dell'Eterno Padre
                                Alla Comunione


PUBBLICAZIONE INERENTE:

TITOLO: Totus tuus, Maria - Dodici giorni di preparazione per la consacrazione alla Madonna

AUTORE: Florian Kolfhaus

Editrice: Cantagalli, 2011

Approfondimento della vita spirituale secondo i testi di S. Luigi Maria Grignion de Montfort


Non mancano manuali psicologici che promettono ai lettori la scoperta del vero senso della vita o la rivelazione del segreto del successo.
Ben presto si capisce, però, che questi consigli sono limitati e non possono soddisfare ciò che l’essere umano desidera profondamente: la felicità. Il cuore umano è così grande che può essere colmato solo da Dio. Le persone veramente felici, in questo mondo e nell’altro, sono i santi. La santità significa perciò trovare il vero e unico senso della vita. Come ha scritto Léon Bloy: “Esiste una solo tristezza: Non essere diventato santo”. San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716) ha scritto un “manuale” per insegnare come si diventa santi. Era convinto che la consacrazione a Maria fosse la strada più veloce per arrivarvi. La Madonna, che ha cresciuto Nostro Signore Gesù Cristo, sa educare coloro che portano il Suo nome. Sotto la sua guida cristiani tiepidi diventano veri amici di Gesù. Ella, dice San Luigi Maria, forma i santi. Il libro di Florian Kolfhaus, nato dalla pastorale con i giovani, invita a scoprire questo cammino verso la santità e a percorrerlo fino in fondo.


L'autore:

Mons. Florian Kolfhaus è nato a Straubing (Germania) nel 1974. Ordinato sacerdote nel 2000 ha ottenuto il dottorato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana con la tesi L’insegnamento pastorale del Concilio Vaticano II, pubblicata nella collana Teologia Mundi ex Urbe (LIT, Münster). Licenziato in Diritto canonico è entrato al servizio diplomatico della Santa Sede nel 2006, lavorando come Segretario di Nunziatura nelle Rappresentanze Pontificie a Bogotà (Colombia) e a Strasburgo presso il Consiglio d’Europa. Dal 2009 è Officiale della Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati. Kolfhaus è autore di vari articoli di carattere teologico e spirituale. Il presente libro è stato pubblicato in tedesco nel 2001.

Ne consigliamo a tutti la lettura per crescere nell'amore alla Madonna. Si tratta di un libro nato dalla pastorale con i giovani: la Madonna è la via più perfetta e d'altronde più facile e più breve per andare a Gesù. Per Maria ad Jesum.
Tratto da Fides Catholica (clicca qui)

Le immagini sono di Marinella Rusmini e sono senza copyright

lunedì 13 ottobre 2014

19 ottobre 2014, Città del Vaticano - Beatificazione di Papa Paolo VI


1968
"La Chiesa si trova in un'ora inquieta di autocritica, si direbbe meglio di autodemolizione. E' come un rivolgimento acuto e complesso che nessuno si sarebbe atteso dopo il Concilio. La Chiesa quasi viene a colpire se stessa"
Discorso al Seminario Lombardo
7 dicembre 1968


1969
     "... UNA NORMA INTERIORE E SUPERIORE.
Ma dobbiamo fare un'osservazione circa la supremazia e la esclusività che oggi si cerca di attribuire alla coscienza nella guida della condotta umana. Si sente spesso ripetere, come un aforisma indiscutibile, che tutta la moralità dell'uomo deve consistere nel seguire la propria coscienza; e ciò si afferma per emanciparlo sia dalle esigenze di una norma estrinseca, sia dall'ossequio ad un'autorità che tenta di dettar legge alla libera e spontanea attività dell'uomo, il quale deve essere legge a se stesso, senza il vincolo di altri interventi nelle sue operazioni. Non diremo nulla di nuovo quando chiederemo a quanti racchiudono in tale criterio l'ambito della vita morale che avere per guida la propria coscienza non solo è cosa buona, ma cosa doverosa. Chi agisce contro coscienza è fuori della retta via (cfr. Rom 14,23).
Ma bisogna, innanzi tutto, rilevare che la coscienza, di per se stessa, non è arbitra del valore morale delle azioni ch'essa suggerisce. La coscienza è interprete d'una norma interiore e superiore; non la crea da sé. Essa è illuminata dalla intuizione di certi principi normativi, connaturali nella ragione umana (cfr S, TH., I, 79, 12 e 13; I-II, 94, 1); la coscienza non è la fonte del bene e del male: è l'avvertenza, è l'ascoltazione di una voce, che si chiama appunto la voce della coscienza, è il richiamo alla conformità che un'azione deve avere ad una esigenza intrinseca all'uomo, affinché l'uomo sia uomo vero e perfetto. Cioè è l'intimazione soggettiva e immediata di una legge, che dobbiamo chiamare naturale, nonostante che molti oggi non vogliano più sentir parlare di legge naturale. Non è in rapporto a questa legge, intesa nel suo autentico significato, che nasce nell'uomo il senso di responsabilità? e col senso di responsabilità, quello della buona coscienza e del merito, ovvero del rimorso e della colpa? Coscienza e responsabilità sono due termini l'uno all'altro collegati. In secondo luogo dobbiamo osservare che la coscienza, per essere norma valida, dell'operare umano, deve essere retta, cioè deve essere sicura di sé e vera, non incerta, non colpevolmente erronea. Il che, purtroppo, è facilissimo che avvenga, data la debolezza della ragione umana, quando è lasciata a se stessa, quando non è istruita. 
PEDAGOGIA NECESSARIA
La coscienza ha bisogno di essere istruita. La pedagogia della coscienza è necessaria, com'è necessaria per tutto l'uomo, questo essere in sviluppo interiore, che svolge la sua vita in un quadro esteriore quanto mai complesso ed esigente. La coscienza non è la voce unica che può guidare l'attività umana; la sua voce si chiarisce e si fortifica quando quella della legge, e quindi della legittima autorità, si unisce alla sua. La voce della coscienza cioè non è sempre né infallibile, né oggettivamente suprema. E questo è specialmente vero nel campo dell'azione soprannaturale, dove la ragione non vale da sé a interpretare la via del bene, e deve ricorrere alla fede per dettare all'uomo la norma della giustizia voluta da Dio mediante la rivelazione: "L'uomo giusto, dice S. Paolo, vive di fede" (Gal 3,11). Per camminare diritto, quando si va di notte, cioè si procede nel mistero della vita cristiana, non bastano gli occhi, occorre la lampada, occorre la luce. E questo "lumen Christi" non deforma, non mortifica, non contraddice quello della nostra coscienza, ma lo rischiara e lo abilita alla sequela di Cristo, sul diritto sentiero del nostro pellegrinaggo verso l'eterna visione.
Paolo VI,
Udienza generale,
12 febbraio 1969



1970
     "Esiste in molti uno stato d'animo di radicale insofferenza verso lo "ieri" della Chiesa: uomini, istituzioni, costumi, dottrine, tutto è senz'altro accantonato, se porta l'impronta del passato. E' così che uno spirito critico implacabile condanna in questi irrefrenabili innovatori tutto il "sistema" ecclesiastico di ieri: essi non vedono più che colpe e difetti, inabilità e inefficienza nelle espressioni della vita cattolica degli anni trascorsi; con conseguenze che si presterebbero a molte e gravi considerazioni, e che oscurano quel senso storico della vita della Chiesa, ch'è pur preziosa caratteristica della nostra cultura. Esso è sostituito da una facile simpatia per tutto ciò ch'è fuori della Chiesa; l'avversario diventa simpatico ed esemplare, l'amico invece diventa antipatico e intollerabile. Se questo processo non è moderato, esso dà luogo perfino alla persuasione che sia lecito prospettare l'ipotesi di una Chiesa del tutto diversa da quella odierna e nostra; una chiesa inventata, si dice, per i tempi nuovi...Questa deviazione è purtroppo possibile".
Paolo VI,
Udienza generale,
7 gennaio 1970


1972
     "Si credeva che dopo il concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. E' venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza.
Qualcosa di preternaturale venuto nel mondo proprio per turbare, per soffocare i frutti del Concilio e per impedire che la Chiesa prorompesse nell'inno della gioia di aver riavuto in pienezza la coscienza di sé. Noi vorremmo comunicare questo carisma della certezza che il Signore dà a colui che lo rappresenta anche indegnamente su questa terra.
Io debbo accusare la sensazione che da qualche fessura sia entrato il fumo di satana nel tempio di Dio."




1972
     "... Il modernismo rappresentò l'espressione caratteristica di questi errori, e sotto altri nomi è ancora d'attualità. Noi possiamo allora comprendere perché la Chiesa cattolica, ieri e oggi, dia tanta importanza alla rigorosa conservazione della Rivelazione autentica, e la consideri come tesoro inviolabile, e abbia una coscienza così severa del suo fondamentale dovere di difendere e di trasmettere in termini inequivocabili la dottrina della fede; l'ortodossia è la sua prima preoccupazione; il magistero pastorale la sua funzione primaria e provvidenziale; l'insegnamento apostolico fissa infatti i canoni della sua predicazione; e la consegna all'Apostolo Paolo: Depositum Custodi (1Tim 6,20; 2Tim 1,14) costituisce per essa un tale impegno, che sarebbe tradimento violare. La Chiesa maestra non inventa la sua dottrina: ella è teste, è custode, è interprete, è tramite; e per quanto riguarda le verità proprie del messaggio cristiano, essa si può dire conservatrice, intransigente; e a chi la sollecita di rendere più facile, più relativa ai gusti della mutevole mentalità dei tempi la sua fede, risponde con gli Apostoli: Non possumus, non possiamo (Act 4,20)...
Paolo VI,
Udienza generale,
19 gennaio 1972
1976
     C'è un grande  turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede, Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel vangelo di san Luca: "Quando il Figlio dell'uomo ritornerà troverà ancora la fede sulla terra?". Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri.
     Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergano alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenerci pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo.
    Ciò che mi colpisce quando considero il mondo cattolico, è che all'interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all'interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia.
Da Jean Guitton
Paolo VI segreto
San Paolo, 2002, pp 152-153

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Pubblicazioni:


sabato 11 ottobre 2014

12 ottobre 2014 - Nostra Signora del Pilar . Nostra Signora Aparecida e anche il compleanno di Eliane e mio e... aggiungiamo la scoperta dell'America




Nostra Signora del Pilar - Nostra Signora Aparecida

Dedicata a Eliane, a me, ai nostri confratelli, ai miei cari  e a tutti.

Sii felice

Se non piaci a qualcuno,
non ti angustiare,
non soffrire per questo.
Continua ad amarlo,
da lontano.
In fondo guardate insieme
le stesse stelle, lo stesso sole.
Non importa quanto il suo cuore
sia lontano dal tuo.
Dio ama entrambi nel suo cuore
 con lo stesso amore.
Non provare rancore,
non lasciarti intristire
dalla delusione.
Pensa che tu non sei  migliore di lui,
ma guardi il mondo e la vita con altri occhi
che non sono i suoi.
Dona le tue ricchezze
a qualcuno che le desidera,
che le apprezza,
ma non dimenticarti di lui
nella tua preghiera.
Se torna,
accoglilo a braccia aperte,
come fece il Padre con il figliol prodigo.
Se non torna, non importa,
l'amore non dimora solo
negli abbracci, nelle carezze,
ma anche nel pensiero della tua mente
 e nel battito del tuo cuore.
Impara anche tu
da Gesù, dall'amore della Croce,
e sii felice.

Pubblicazioni:
Vittorio Messori (il mio autore preferito insieme ad Antonio Socci

IL MIRACOLO di Vittorio Messori

...Messori ha un merito: fu il primo a non crederci, quando si imbatté nel milagro di Calanda. Solo al termine di un’estenuante ricerca ha dovuto arrendersi, dice lui, all’evidenza dei documenti che mettono in ginocchio i Voltaire, i Renan, gli Zola di tutti i tempi. Che cosa chiedevano i razionalisti? Un segno che non potesse essere smentito: le guarigioni, anche quelle pc inspiegabili accadute a Lourdes, non li convincevano. No, volevano appunto vedere rispuntare una gamba o un braccio tagliati, volevano insomma a prova certa della mano di Dio. Non sapevano che alla metà del Seicento la Virgen del Pilar di Saragozza li aveva già accontentati...



Uno dei miei libri preferiti:
Perché credo di Vittorio Messori


Un grazie di cuore a Vittorio Messori.
I suoi libri hanno accompagnato e aiutato una persona a me molto cara ad affrontare con serenità e Fede gli ultimi mesi della perduta lotta contro la leucemia.

Renato, anche per te vale quanto detto da San Paolo nella Seconda Lettera a Timoteo:
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione".





Tanti auguri, cara Eliane.

venerdì 27 giugno 2014

27 giugno 2014 - Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù - Paray-le-Monial, la Città del Sacro Cuore in Borgogna



Gesù, entra in ogni cuore!
Bussa, bussa alla porta del nostro cuore.
Sii paziente e non desistere mai.
Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore.
Bussa continuamente.
Fa, o buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno 
nel momento in cui ci ricordiamo della tua Passione
sofferta per noi.
Amen

Paray-le-Monial: la Città del Sacro Cuore in Borgogna
Santuario di Paray-le-Monial

In pellegrinaggio nella Città del Cuore di Gesù

"E' solo attraverso il mistero del Cuore trafitto di Cristo che coloro che cercano la felicità autentica e duratura possono scoprirne il segreto".
San Giovanni Paolo II


Sanctuaires de Paray-le-Monial
BP 40104
71603 Paray-le-Monial CEDEX
Tel: 03 85 81 62 22
Fax: 03 85 81 62 22
sanctuaires.paray@emmanuel.info
Santuari Paray.le-Monial




Chapelle des Apparitions (La Cappella delle Apparizioni).

Detta anche Cappella del Monastero della Visitazione, è il luogo in cui Gesù apparve a Santa Margherita Maria e dove sono conservate le reliquie della santa.
Nel Monastero della visitazione di Paray-le-Monial, nel XVII secolo, Margherita Maria Alacoque, canonizzata nel 1920, ha avuto le apparizioni di Gesù, in seguito alle quali sono nate la festa del Sacro Cuore di Gesù e la pratica devozionale dei primi nove venerdì del mese.
Monastero della Visitazione, Paray-le-Monial (Cappella delle Apparizioni).

"Ecco il cuore che ha tanto amato gli uomini".
Gesù a Santa Margherita Maria

Gesù al Tuo cuore affido... (quest'anima... questa intenzione... questa pena... questa preoccupazione...)
Guarda,
Lascia fare al Tuo cuore.
Gesù, conto su di Te.
Ho fiducia in te.
Mi abbandono a Te.
Sono sicuro di Te.
Cuore di Gesù, ho fiducia in Te.
Cuore di Gesù, credo al Tuo
Amore per me.
Cuore di Gesù, venga il Tuo regno.











Basilica cluniacense del Sacro Cuore
L'edificio capolavoro del romanico, fu edificato nel XII secolo e possiede un interno che per la sua delicata eleganza era anche conosciuto nel medioevo come La promenade des anges (La passeggiata degli Angeli).
Tratto da Wikipedia

Questa chiesa venne fatta edificare da San Odilon, quinto abate di Cluny e venne consacrata nel 1004. A questa venne aggiunto il portico d'entrata verso il 1075. Considerandola troppo piccola, il successore San Ugo ne riprese la costruzione e ne fece una vasta chiesa, quella che ora noi vediamo. 
Questa è una delle più belle chiese romaniche di Francia, un grande capolavoro dell'arte romanica di Borgogna. E' l'esempio più puro, più completo dell'architettura di Cluny. 
 Tratto dall'opuscolo "La Basilica del Sacro Cuore di Paray -Le-Monial di Duband e Babois. Stampa: Charisses Paray-Le-Monial









La gare SNCF de Paray-le-Monial est un carrefour ferroviaire secondaire à l'écart de la liaison Lyon-Nantes1 ; elle est située sur :
  • la ligne TER Lyon - Paray
  • la ligne TER Dijon - Moulins (via Beaune, Montceau-les-Mines, Paray)
  • l'ancienne ligne Roanne - Paray-le-Monial, aujourd'hui deferrée jusqu'à Pouilly-sous-Charlieu.

Basilica cluniacense del Sacro Cuore
L'edificio capolavoro del romanico, fu edificato nel XII secolo e possiede un interno che per la sua delicata eleganza era anche conosciuto nel medioevo come La promenade des anges (La passeggiaa degli Angeli).
Tratto da Wikipedia



"Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini... Invece di riconoscenza però, non ricevo dalla maggior parte di loro che ingratitudine".
Gesù a Santa Margherita Maria



















Paray-le-Monial - Wikipedia
Basilica di Paray-le-Monial -Wikipedia Francia
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù -Cathopedia
Sacro_Cuore_di_Cristo - Cathopedia
Santa_Margherita_Maria_Alacoque - Cathopedia
San Claudio de la Colombiere - Cathopedia
Primi nove venerdì del mese - Cathopedia

Bibliografia:



  • Matias Augé, Le feste del Signore, della Madre di Dio e dei Santi, in Anscar J. Chupungco (a cura di), Anàmnesis. Introduzione storico teologica alla liturgia, 7 voll., 8 tomi, MariettiGenova, vol. 6: L'anno liturgico1988ISBN 882116506X, pp. 226-227
  • Découvrir Paray-le-Monial
  • Margareth Trouncer, L'amante di Dio, Cino Del Duca, 1956
  • Ivan GobryMargherita Maria Alacoque e le rivelazioni del Sacro CuoreCittà Nuova2001
  • Alacoque Margherita Maria (santa), Autobiografia, Apostolato della Preghiera Edizioni, 1990 - 212 pagine
  • Adolfo L'ArcoIl Sacro Cuore ti chiama per nome. Riflessioni per il mese di giugno e per i primi venerdì del meseElledici2005
  • Luigi FilosomiI primi venerdì del meseApostolato della Preghiera (Collana: Testimoni dell'amore), 2001
  • Alberto MacchiPompeo Batoni e il Sacro Cuore di Gesù, Prefazione di P. Casimiro Przydatek S.J., Colosseo Editore, Roma 2006 (Note)
  • Florentino Alcaniz, Consacrazione personale al Cuore di Gesù, Granada 1971 - Per ordinare copie: afpersona@gmail.com Tel: 0034 62979284

  • TitoloSanta Margherita Maria Alacoque e le rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù
    Autore
    EditoreElledici
    EAN9788801055443
    Pagine48
    Dataottobre 2013
    Peso101 grammi
    Altezza20,5 cm
    Larghezza12 cm
    Profondità0,3 cm
    CollanaBiografie


  • Avviso: le fotografie riguardanti Paray-le-Monial di questo post sono di Marinella Rusmini e possono essere usate liberamente per scopi culturali o religioso-devozionali (è sufficiente citare la fonte. Grazie).



    mercoledì 18 giugno 2014

    18 giugno - Santa Marina (Marino - Marinella) monaca



    La vita di s. Marina (quella del 18 giugno) ha alcune caratteristiche non riscontrabili con altri santi. Per prima cosa la narrazione e la ricerca si confonde in alcuni tratti con ben tre omonime: s. Marina d’Antiochia martire (20 luglio), s. Marina di Orense (18 luglio) e la beata Marina di Spoleto che si festeggia lo stesso giorno 18 giugno.

    Per secondo aspetto, lo studio di s. Marina ha appassionato in ogni tempo gli agiografi, cosicché si è creata una massa di documenti – recensioni di ben dieci lingue orientali ed occidentali, convergenti e divergenti nel racconto e nella ricerca storica che fra l’altro ne asserisce l’esistenza.I vari Stati in cui si diffuse il culto presero a localizzare la vita della santa nel proprio territorio per cui abbiamo che la sua origine è stata in Egitto, Tracia, Bitinia, Sicilia e Libano. Sembra che il Libano sia la versione più accreditata, e che sia avvenuta nel corso del V secolo.
    Per quanto riguarda il racconto della vita, esso ha delle attinenze con alcune sante che si sono trovate più o meno, nella stessa situazione, Apollinaria, Atanasia, Anastasia, Eufrosina, Eugenia, Teodora.
    Si potrebbe quasi ricavare un film o un’opera teatrale dalla storia di s. Marina: Amava a tal punto il padre che quando questi rimasto vedovo, volle ritirarsi in convento, pur di non lasciarlo, si vestì da uomo e cambiò il nome in Marino, giustificò i suoi tratti femminili, facendosi passare per un eunuco. Dopo la morte del padre lei continuò nella finzione e condusse vita monastica regolare. Un giorno accompagnò un gruppo di monaci in un luogo lontano e quindi dovettero trascorrere la notte in una locanda, ma il caso volle che la figlia del locandiere si lasciasse sedurre da un soldato, proprio quella notte e accortasi d’essere rimasta incinta incolpasse proprio lui Marino (Marina) del fatto. Il locandiere protestò presso l’egumeno del convento: Marina non cercò di discolparsi, fu cacciata dal monastero e dopo la nascita, le fu affidato il bambino che riuscì ad allevare con mezzi di fortuna. Rimase comunque sempre nei dintorni del convento piangendo e pentendosi di una colpa non sua. 
    L’egumeno colpito da tanto pentimento dopo tre anni l’ammise di nuovo nel convento, dove ella fu, come per il passato, esempio di osservanza monastica. 
    Poco tempo dopo Marina – Marino morì e al momento di vestirlo con i panni funebri, i monaci stupefatti si accorsero del suo reale sesso e compresero così di quale diffamazione fosse stata vittima e come lei l’avesse accettata con la più grande rassegnazione.
    Le varie chiese orientali la commemorano in vari e diversi giorni dei loro calendari; il Martirologio Romano la pone al 18 giugno ed è in questa data che a Parigi da secoli si venera s. Marina - Marino.
    L’origine del nome viene dal latino Marinus “uomo del mare” ma è anche vero che l’origine può essere Marius (Mario). Molto diffuso in Italia e Francia, un diminutivo di Marina molto usato è Marinella.



    Autore: Antonio Borrelli