venerdì 27 giugno 2014

27 giugno 2014 - Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù - Paray-le-Monial, la Città del Sacro Cuore in Borgogna



Gesù, entra in ogni cuore!
Bussa, bussa alla porta del nostro cuore.
Sii paziente e non desistere mai.
Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore.
Bussa continuamente.
Fa, o buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno 
nel momento in cui ci ricordiamo della tua Passione
sofferta per noi.
Amen

Paray-le-Monial: la Città del Sacro Cuore in Borgogna
Santuario di Paray-le-Monial

In pellegrinaggio nella Città del Cuore di Gesù

"E' solo attraverso il mistero del Cuore trafitto di Cristo che coloro che cercano la felicità autentica e duratura possono scoprirne il segreto".
San Giovanni Paolo II


Sanctuaires de Paray-le-Monial
BP 40104
71603 Paray-le-Monial CEDEX
Tel: 03 85 81 62 22
Fax: 03 85 81 62 22
sanctuaires.paray@emmanuel.info
Santuari Paray.le-Monial




Chapelle des Apparitions (La Cappella delle Apparizioni).

Detta anche Cappella del Monastero della Visitazione, è il luogo in cui Gesù apparve a Santa Margherita Maria e dove sono conservate le reliquie della santa.
Nel Monastero della visitazione di Paray-le-Monial, nel XVII secolo, Margherita Maria Alacoque, canonizzata nel 1920, ha avuto le apparizioni di Gesù, in seguito alle quali sono nate la festa del Sacro Cuore di Gesù e la pratica devozionale dei primi nove venerdì del mese.
Monastero della Visitazione, Paray-le-Monial (Cappella delle Apparizioni).

"Ecco il cuore che ha tanto amato gli uomini".
Gesù a Santa Margherita Maria

Gesù al Tuo cuore affido... (quest'anima... questa intenzione... questa pena... questa preoccupazione...)
Guarda,
Lascia fare al Tuo cuore.
Gesù, conto su di Te.
Ho fiducia in te.
Mi abbandono a Te.
Sono sicuro di Te.
Cuore di Gesù, ho fiducia in Te.
Cuore di Gesù, credo al Tuo
Amore per me.
Cuore di Gesù, venga il Tuo regno.











Basilica cluniacense del Sacro Cuore
L'edificio capolavoro del romanico, fu edificato nel XII secolo e possiede un interno che per la sua delicata eleganza era anche conosciuto nel medioevo come La promenade des anges (La passeggiata degli Angeli).
Tratto da Wikipedia

Questa chiesa venne fatta edificare da San Odilon, quinto abate di Cluny e venne consacrata nel 1004. A questa venne aggiunto il portico d'entrata verso il 1075. Considerandola troppo piccola, il successore San Ugo ne riprese la costruzione e ne fece una vasta chiesa, quella che ora noi vediamo. 
Questa è una delle più belle chiese romaniche di Francia, un grande capolavoro dell'arte romanica di Borgogna. E' l'esempio più puro, più completo dell'architettura di Cluny. 
 Tratto dall'opuscolo "La Basilica del Sacro Cuore di Paray -Le-Monial di Duband e Babois. Stampa: Charisses Paray-Le-Monial









La gare SNCF de Paray-le-Monial est un carrefour ferroviaire secondaire à l'écart de la liaison Lyon-Nantes1 ; elle est située sur :
  • la ligne TER Lyon - Paray
  • la ligne TER Dijon - Moulins (via Beaune, Montceau-les-Mines, Paray)
  • l'ancienne ligne Roanne - Paray-le-Monial, aujourd'hui deferrée jusqu'à Pouilly-sous-Charlieu.

Basilica cluniacense del Sacro Cuore
L'edificio capolavoro del romanico, fu edificato nel XII secolo e possiede un interno che per la sua delicata eleganza era anche conosciuto nel medioevo come La promenade des anges (La passeggiaa degli Angeli).
Tratto da Wikipedia



"Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini... Invece di riconoscenza però, non ricevo dalla maggior parte di loro che ingratitudine".
Gesù a Santa Margherita Maria



















Paray-le-Monial - Wikipedia
Basilica di Paray-le-Monial -Wikipedia Francia
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù -Cathopedia
Sacro_Cuore_di_Cristo - Cathopedia
Santa_Margherita_Maria_Alacoque - Cathopedia
San Claudio de la Colombiere - Cathopedia
Primi nove venerdì del mese - Cathopedia

Bibliografia:



  • Matias Augé, Le feste del Signore, della Madre di Dio e dei Santi, in Anscar J. Chupungco (a cura di), Anàmnesis. Introduzione storico teologica alla liturgia, 7 voll., 8 tomi, MariettiGenova, vol. 6: L'anno liturgico1988ISBN 882116506X, pp. 226-227
  • Découvrir Paray-le-Monial
  • Margareth Trouncer, L'amante di Dio, Cino Del Duca, 1956
  • Ivan GobryMargherita Maria Alacoque e le rivelazioni del Sacro CuoreCittà Nuova2001
  • Alacoque Margherita Maria (santa), Autobiografia, Apostolato della Preghiera Edizioni, 1990 - 212 pagine
  • Adolfo L'ArcoIl Sacro Cuore ti chiama per nome. Riflessioni per il mese di giugno e per i primi venerdì del meseElledici2005
  • Luigi FilosomiI primi venerdì del meseApostolato della Preghiera (Collana: Testimoni dell'amore), 2001
  • Alberto MacchiPompeo Batoni e il Sacro Cuore di Gesù, Prefazione di P. Casimiro Przydatek S.J., Colosseo Editore, Roma 2006 (Note)
  • Florentino Alcaniz, Consacrazione personale al Cuore di Gesù, Granada 1971 - Per ordinare copie: afpersona@gmail.com Tel: 0034 62979284

  • TitoloSanta Margherita Maria Alacoque e le rivelazioni del Sacro Cuore di Gesù
    Autore
    EditoreElledici
    EAN9788801055443
    Pagine48
    Dataottobre 2013
    Peso101 grammi
    Altezza20,5 cm
    Larghezza12 cm
    Profondità0,3 cm
    CollanaBiografie


  • Avviso: le fotografie riguardanti Paray-le-Monial di questo post sono di Marinella Rusmini e possono essere usate liberamente per scopi culturali o religioso-devozionali (è sufficiente citare la fonte. Grazie).



    mercoledì 18 giugno 2014

    18 giugno - Santa Marina (Marino - Marinella) monaca



    La vita di s. Marina (quella del 18 giugno) ha alcune caratteristiche non riscontrabili con altri santi. Per prima cosa la narrazione e la ricerca si confonde in alcuni tratti con ben tre omonime: s. Marina d’Antiochia martire (20 luglio), s. Marina di Orense (18 luglio) e la beata Marina di Spoleto che si festeggia lo stesso giorno 18 giugno.

    Per secondo aspetto, lo studio di s. Marina ha appassionato in ogni tempo gli agiografi, cosicché si è creata una massa di documenti – recensioni di ben dieci lingue orientali ed occidentali, convergenti e divergenti nel racconto e nella ricerca storica che fra l’altro ne asserisce l’esistenza.I vari Stati in cui si diffuse il culto presero a localizzare la vita della santa nel proprio territorio per cui abbiamo che la sua origine è stata in Egitto, Tracia, Bitinia, Sicilia e Libano. Sembra che il Libano sia la versione più accreditata, e che sia avvenuta nel corso del V secolo.
    Per quanto riguarda il racconto della vita, esso ha delle attinenze con alcune sante che si sono trovate più o meno, nella stessa situazione, Apollinaria, Atanasia, Anastasia, Eufrosina, Eugenia, Teodora.
    Si potrebbe quasi ricavare un film o un’opera teatrale dalla storia di s. Marina: Amava a tal punto il padre che quando questi rimasto vedovo, volle ritirarsi in convento, pur di non lasciarlo, si vestì da uomo e cambiò il nome in Marino, giustificò i suoi tratti femminili, facendosi passare per un eunuco. Dopo la morte del padre lei continuò nella finzione e condusse vita monastica regolare. Un giorno accompagnò un gruppo di monaci in un luogo lontano e quindi dovettero trascorrere la notte in una locanda, ma il caso volle che la figlia del locandiere si lasciasse sedurre da un soldato, proprio quella notte e accortasi d’essere rimasta incinta incolpasse proprio lui Marino (Marina) del fatto. Il locandiere protestò presso l’egumeno del convento: Marina non cercò di discolparsi, fu cacciata dal monastero e dopo la nascita, le fu affidato il bambino che riuscì ad allevare con mezzi di fortuna. Rimase comunque sempre nei dintorni del convento piangendo e pentendosi di una colpa non sua. 
    L’egumeno colpito da tanto pentimento dopo tre anni l’ammise di nuovo nel convento, dove ella fu, come per il passato, esempio di osservanza monastica. 
    Poco tempo dopo Marina – Marino morì e al momento di vestirlo con i panni funebri, i monaci stupefatti si accorsero del suo reale sesso e compresero così di quale diffamazione fosse stata vittima e come lei l’avesse accettata con la più grande rassegnazione.
    Le varie chiese orientali la commemorano in vari e diversi giorni dei loro calendari; il Martirologio Romano la pone al 18 giugno ed è in questa data che a Parigi da secoli si venera s. Marina - Marino.
    L’origine del nome viene dal latino Marinus “uomo del mare” ma è anche vero che l’origine può essere Marius (Mario). Molto diffuso in Italia e Francia, un diminutivo di Marina molto usato è Marinella.



    Autore: Antonio Borrelli


    martedì 17 giugno 2014

    La "Signora vestita di azzurro" - La Dama Azzurra dei "pellirosse", suor Maria de Jesus Agreda


    Straordinaria è la vicenda rievocata dallo scrittore Vittorio Messori sul Corriere della Sera nell'aprile 2003.
    Quando i missionari francescani spagnoli che risalivano la costa occidentale americana giunsero, ai primi del 1600, nei territori degli attuali Stati di Texas, Arizona, New Mexico e California s'imbatterono nei bellicosi Apache, Navajo e Comanche, che li decimarono. Nel 1622 partì allora una seconda spedizione, guidata dal francescano portoghese Afonso de Benavides (1578?-1635). Identico cammino, identico incontro, ma esito stavolta prodigiosamente diverso. I frati che avevano eretto una missione fortificata, furono subito visitati dagli indiani Xumana, anch'essi decisamente aggressivi, ma non vi fu scontro: piuttosto, i pellirosse chiesero d'inviare sacerdoti nei loro villaggi per amministrare i sacramenti. Inaudito. Che ne sapevano quei "selvaggi" di preti cattolici e acqua benedetta? Gli indiani risposero che li aveva inviati una "Signora vestita di azzurro", la "Dama Azùl" dei resoconti spagnoli. Mistero fitto. D'improvviso gli indiani videro una stampa, colorata a mano, appesa a una parete della missione, e ripeterono: "Dama Azùl!". Era il ritratto di una suora concezionista francescana, vestita del saio blu del suo ordine. Ma il mistero non era affatto risolto. Quando i missionari giunsero ai villaggi indiani furono accolti da una processione gremitissima, con croci ornate di fiori; ma per quanto sbigottiti, ciò che li sbalordì davvero fu scoprire che i nativi, mai incontrati prima da alcun europeo erano già catechizzati. Mancavano loro solo i sacramenti. La "Dama Azùl"... a quel punto qualcuno pensò a Maria de Jesus, suora appunto concezionista, che però stava lontanissima, nel convento spagnolo di Agreda, dove era entrata a 12 anni e da cui non si era mai mossa. Al secolo Maria Fernandéz Coronel y Arana (1602-1665) è oggi famosa per La mistica ciudad de Diòs, una sorta di biografia profetica della Madonna diffusa in milioni di copie in ogni lingua. I missionari pensarono a lei perché l'Arcivescovo di Città del Messico, reduce dalla Spagna, diceva che certi scritti della suora descrivevano l'America Settentrionale come se ella l'avesse visitata. Quando padre de Benavides la incontrò ad Agreda, suor Marìa, oggi venerabile, gli disse che Dio aveva esaudito la sua richiesta: quella di essere missionaria. Gli Xumana furono solo una delle diverse tribù del Sudovest statunitense che i missionari incontrarono già perfettamente istruiti nella fede.



    Tratto dall'articolo di Marco Respinti
    "Gesù nel Far-West"
    "Il Timone", giugno 2014, pag. 22



    lunedì 16 giugno 2014

    Alce Nero, missionario dei Lakota - di Michael F. Steltenkamp - La conversione censurata di Nicholas Black Elk

    Titolo:  Alce Nero, missionario dei Lakota

    Autore: Michael F. Steltenkamp

    Prefazione: PierLuigi Zoccatelli

    Editore: Mondadori
    Anno di pubblicazione: 1996










    Alce Nero, la conversione censurata.

    Una storia bella come una fiaba, ma vera è quella di Alce Nero (1866-1950). Siamo in Dakota. Il famoso Sioux è l'esempio più calzante delle bugie caricaturali diffuse per decenni sugli indiani. Il suo primo "biografo", il poeta John G. Neihardt (1881-1973), pubblicò nel 1932 il famoso libro Alce Nero parla (tradotto in italiano da Adelphi), un "vangelo" per "indianisti", hippy  e antioccidentalisti vari che raccoglie le "memorie" amare di un vecchio "stregone", il quale sopravvissuto al massacro di Wounded Knee  (quando nel 1890 i cavalleggeri sterminarono i pellirosse), rimpiange i giorni dell'"antica religione".
    Ma è un falso e tace l'essenziale della vita dell'indiano. Il fatto, cioè, che alce Nero si fosse convertito al cattolicesimo, cambiando vita. La verità la racconta l'antropologo Michael F. Steltenkamp in un volume del 1993, portato in Italia dal sociologo delle religioni Massimo Introvigne e pubblicato da noi con il titolo Alce Nero, missionario dei Lakota (a cura di Pier Luigi Zoccatelli, Mondadori, 1996). Nel frattempo Steltenkamp ha pubblicato un secondo libro, Nicolas Black Elk, Medicine Man, Missionary, Mystic (University of Oklaoma Press, 2009), ha riscoperto la fede, è stato ordinato diacono nel villaggio in cui visse Alce Nero, è diventato sacerdote e poi gesuita, oltre che antropologo di talento.
    Alce Nero fu battezzato come Nicholas Black Elk (i soprannomi degli indiani vengono trasformati in cognomi) il 6 dicembre 1904, nella riserva di Pine Ridge, nel South Dakota. Questa era stata fondata nel 1888 da gesuiti tedeschi e svizzeri nientemeno che su richiesta di RedCloud-Nuvola Rossa (1822-1909), il noto capo Sioux. Fervente catechista, legatissimo al Rosario e devotissimo al Sacro Cuore di Gesù, Nicholas Black Elk era un grande organizzatore d'incontri e ritiri spirituali, usava mettere a nanna i nipoti cantando Messe Solenni in latino e quando morì, come ha testimoniato un antropologo presente al fatto, si verificarono prodigi celesti. Insomma da "buono di Wakan Tanka", come lo ha definito Steltenkamp, il famoso Sioux è diventato un "soldato di Cristo", come ha detto sua figlia, Lucy Looks Twice Black Elk, la principale fonte d'informazione sulla sua conversione. Nella riserva di Pine Ridge funziona ancora benone la scuola cattolica intitolata dai gesuiti a Nuvola Rossa e fondata come missione del santo Rosario nel 1888.
    Tratto dall'articolo di Marco Respinti
    "Gesù nel Far-West"
    "Il Timone", giugno 2014, pag. 23